Cosi di figghioli. Il tatuaggio tra marinai, popolani e delinquenti in Sicilia e nel Sud Italia a cavallo del XX secolo
Il tatuaggio, tra Otto e Novecento, costituisce un marchio attraverso cui segmenti marginali e devianti identificano l’appartenenza a un gruppo ed evidenziano la propria identità. Secondo Cesare Lombroso, la pratica costituiva «un nuovo e speciale carattere anatomico-legale», in grado di identificar...
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| Main Author: | |
|---|---|
| Format: | Article |
| Language: | English |
| Published: |
University of Messina
2025-06-01
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| Series: | Humanities |
| Online Access: | https://cab.unime.it/journals/index.php/hum/article/view/4942 |
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| Summary: | Il tatuaggio, tra Otto e Novecento, costituisce un marchio attraverso cui segmenti marginali e devianti identificano l’appartenenza a un gruppo ed evidenziano la propria identità. Secondo Cesare Lombroso, la pratica costituiva «un nuovo e speciale carattere anatomico-legale», in grado di identificare i soggetti devianti. Tale convinzione, espressa fin dai primi anni Sessanta, costituì uno dei poli della sua contraddittoria, e a tratti confusa, teoria. Muovendo da tali premesse, il presente contributo si propone di tracciare alcune traiettorie della questione in Sicilia e nel Sud Italia, cercando di evidenziare continuità e rotture rispetto al contesto generale. Per fare ciò si farà riferimento alle analisi e alle osservazioni di medici, criminologi, antropologi e ufficiali di pubblica sicurezza. |
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| ISSN: | 2240-7715 |