Un’Arte «nuovamente istituita»: i biavaroli a Verona tra XVII e XVIII secolo

Nata in pieno XVII secolo a Verona, l’arte dei biavaroli fatica a ritagliarsi un proprio spazio autonomo di manovra. Se da un lato, infatti, il governo cittadino appoggia la nascita di nuove corporazioni – caldeggiata, a metà xviii secolo dagli anziani delle Arti – dall’altra le organizzazioni già e...

Full description

Saved in:
Bibliographic Details
Main Author: Valeria Chilese
Format: Article
Language:English
Published: Gianni Bussinelli Editore 2024-08-01
Series:Studi Veronesi
Subjects:
Online Access:https://www.veronastoria.it/ojs/index.php/StVer/article/view/794
Tags: Add Tag
No Tags, Be the first to tag this record!
Description
Summary:Nata in pieno XVII secolo a Verona, l’arte dei biavaroli fatica a ritagliarsi un proprio spazio autonomo di manovra. Se da un lato, infatti, il governo cittadino appoggia la nascita di nuove corporazioni – caldeggiata, a metà xviii secolo dagli anziani delle Arti – dall’altra le organizzazioni già esistenti guardano con sospetto alla possibile erosione di una serie di prerogative e vantaggi sino a questo momento loro riservate. È il caso, in particolare, di pistori (fornai) e molinari (mugnai), corporazioni che fino a questo momento avevano gestito in esclusiva la vendita di legumi e cereali, affidata ora – almeno in parte – alla nuova corporazione. Attraverso suppliche, processi, richieste di precisazioni, la nuova arte prova con fatica a definire il proprio ambito, in un contesto urbano – quello che segue alla terribile pestilenza degli anni Trenta del xvii secolo – in fase di ridefinizione e riorganizzazione.
ISSN:2531-9949
2532-0173