1956: Rock and roll e violenza in Italia

Le storie della popular music hanno spesso riservato un’attenzione speciale al rapporto tra la nascita del rock’n’roll negli Stati Uniti negli anni Cinquanta e all’ondata di “panico morale” diffusasi in tutto il mondo insieme a esso. E tuttavia, occorre porre un’attenzione particolare al modo in cui...

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Bibliographic Details
Main Author: Jacopo Tomatis
Format: Article
Language:English
Published: Criminocorpus 2019-02-01
Series:Criminocorpus
Online Access:https://journals.openedition.org/criminocorpus/5814
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Description
Summary:Le storie della popular music hanno spesso riservato un’attenzione speciale al rapporto tra la nascita del rock’n’roll negli Stati Uniti negli anni Cinquanta e all’ondata di “panico morale” diffusasi in tutto il mondo insieme a esso. E tuttavia, occorre porre un’attenzione particolare al modo in cui i diversi significati associati con il nuovo rock’n’roll sono stati “tradotti” sulle differenti scene e dalle diverse culture nazionali, e recepiti dai diversi pubblici locali. Il caso italiano è particolarmente significativo. L’articolo analizza le modalità con cui il rock’n’roll viene presentato dai media sul mercato italiano intorno al 1956: in particolare, è facile notare come la nuova musica venga associata con immagini di gioventù, ribellione e violenza prima di essere effettivamente disponibile all’ascolto (ovvero, prima della diffusione sul mercato dei dischi e dei film sul rock and roll). L’impatto del rock’n’roll sulla popular music italiana – così come, più in generale, il processo attraverso i quali i generi musicali si diffondono su scene diverse da quella in cui si sono originati – non possono essere compresi se non ponendo attenzione a paradossi di questo tipo.
ISSN:2108-6907